Tecnologia

Le carte di questo mazzo mettono in luce, e a confronto, l’emissione di CO2 che viene prodotta durante determinate attività legate al mondo della tecnologia.


Email

Mandare mail
Mandare mail
Mandare mail con allegato
Mandare mail con allegato

Ogni volta che scriviamo sul web, spiega l’Ademe: l'Agenzia francese per l'ambiente e la gestione dell'energia, lasciamo una sorta di impronta ambientale: questo succede perché, prima di raggiungere i vari destinatari, le mail vengono copiate, più o meno 10 volte, dai vari server che hanno poi il compito di trasmetterle all'indirizzo di posta digitato. Tutti questi passaggi richiedono l'utilizzo di energia elettrica e quindi producono emissioni di CO2. Insomma, dietro un click apparentemente innocuo si nasconde spesso un ingente danno per il pianeta.

Come può un’email inquinare così tanto? Semplice: per inviare un messaggio di posta elettronica si consuma energia elettrica, prodotta quasi sempre bruciando gas o petrolio. E a essere coinvolto in questo consumo energetico non c’è solo il computer che manda il messaggio, ma tutti gli altri server necessari affinché il messaggio venga recapitato.  Come si può inquinare meno con la posta elettronica? Evitare messaggi inutili, eliminare regolarmente le email, allegare foto in bassa risoluzione e svuotare spesso il cestino. L’attenzione all’ambiente, dunque, parte anche direttamente dal nostro account personale.

Fonte: www.focus.it


Web Server

Un sito web in un anno
Un sito web in un anno
Attività di un server in un anno
Attività di un server in un anno

Dietro gli effetti WOW del digitale  c’è un costo ambientale importante. Una ricerca dell’Università di Cambridge dice che anche i siti web possono avere  un’elevata impronta di carbonio. Ogni pagina di un sito vista da un utente produce mediamente circa 1,76 grammi di CO2. Sono 1,8 miliardi i siti web disponibili oggi su internet. Il trasferimento dei dati richiede elettricità, che crea emissioni di carbonio e questo incide sul cambiamento climatico. Emissioni causate dai notevoli consumi di energia elettrica dei data center che ospitano siti web e servizi cloud utilizzati quotidianamente.

Fonte: www.franzrusso.it


Conferenza

Un’ora di videoconferenza
Un’ora di videoconferenza
Un’ora di videoconferenza senza telecamera
Un’ora di video conferenza senza telecamera

Non si tratta solo di nascondere il disordine, o il pigiama che si indossa, ma scegliere di lasciare spenta la telecamera durante una video-conferenza in smart working, può essere un gesto utile alla salvaguardia del pianeta e ridurre la carbon footprint del 96 per cento. Come anche abbassare la qualità dello streaming, quando si guardano contenuti on demand, potrebbe portare a una riduzione dell'86% della stessa impronta.

Sono i dati diffusi dalla ricerca della Purdue University, pubblicata su Resources, Conservation & Recycling, sull'impatto del lavoro a distanza.

Non solo, la ricerca ha stimato, oltre all'impronta di carbonio, anche il consumo di acqua e terra associate a ogni gigabyte di dati utilizzati su internet, scoprendo che un'ora di videoconferenza e streaming richiederebbero per essere alimentate rispettivamente 2 e 12 litri di acqua e una superficie terrestre pari a circa le dimensioni di un iPad.

Fonte: www.ilsole24ore.com


Attività al computer

Un’ora di pc moderno
Un’ora di pc moderno
Un’ora di vecchio pc desktop
Un’ora di vecchio pc desktop

L'OKO-Institut ha stabilito che un notebook con un ciclo vitale di 5 anni emette una percentuale di gas serra durante la fase di produzione che è quasi il doppio di quella prodotta durante la fase di utilizzo. Un pc moderno è molto piu performante e meno inquinante di un pc di vecchia generazione, ma è la produzione di queste macchine ad essere messa sotto accusa.

le emissioni derivanti dalla produzione, distribuzione e smaltimento dei pc vengono ammortizzate solo dopo 41 anni di uso. Se, dunque, si evitasse di cambiare il proprio computer ogni volta che sul mercato ne viene immessa una versione con maggiore capacità o di migliore design, e ci si limitasse ad aggiornare il sofware di quello vecchio, si risparmierebbe ben il 70% delle emissioni ed il periodo di ammortamento scenderebbe a circa 13 anni.

Fonte: www.repubblica.it


Investimenti

Investimento di 1000 euro
Investimento di 1000 euro
Investimento 1000 euro fondo tradizionale
Investimento 1000 euro fondo tradizionale
1000 euro depositati in Banca Etica
1000 euro depositati in Banca Etica
1000 euro depositati + 1 bitcoin
1000 euro depositati + 1 bitcoin

Etica sgr, la società finanziaria di Banca popolare etica ha calcolato che 100 euro investiti nel Fondo azionario etico, fanno risparmiare in termini di emissioni di CO2 quanto un viaggio aereo da Milano a Dubai.

Il calcolo dei 100 euro (replicabile con un altro simile sul mercato), è stato fatto da Etica sgr, costola finanziaria di Banca etica, l’unica società italiana, insieme a Cometa, Fondo dei metalmeccanici (il più grande tra i Fondi di previdenza integrativa italiani), ad aver già inserito l’accordo di Montreal, quello appunto sulla cosiddetta “impronta di carbonio”, nelle sue scelte di investimento. E i risultati, almeno da un punto di vista etico, si vedono. Basta moltiplicare quei 100 euro per mille, diecimila, centomila per comprendere l’entità della scelta. Il 57% delle azioni in cui ha investito Etica azionario hanno generato un risparmio di carbonio pari a oltre 87mila tonnellate di CO2, una riduzione che può essere equiparata alla quantità che verrebbe assorbita da una foresta ampia 305 chilometri quadrati.

Investire in criptovalute inquina ancora di più, Una singola transizione Bitcoin utilizza circa 2.100 kilowattora (kWh), che è all’incirca quello che consuma una famiglia media statunitense in 75 giorni. L’Università di Cambridge, che pubblica giornalmente i risultati del consumo di energia delle reta blockchain, stima che a oggi il consumo annuale di energia per la produzione di Bitcoin sia intorno a 103,31 TWh, ovvero maggiore del consumo annuale di elettricità dell’intera Finlandia e sette volte di più di quella consumata da Google ogni anno.

Fonte: www.repubblica.it


Videogiochi

Una copia videogioco su cd
Una copia videogioco su cd
Fare il download di un videogioco digitale
Fare il download di un videogioco digitale

Parlando di meri numeri, un videogame costa, in termini di emissioni, pochi grammi di CO2 per copia. Una cifra, tutto sommato, esigua che però diventa enorme se confrontata con quella che è la stima per il download, che si aggira attorno alla metà dell’emissione di cui sopra. Ora, penserete sicuramente che il disco, il packaging e eventuali parti in carta non siano poi molte, ma quel che va tenuto presente è la quantità con cui i videogame vengono prodotti. Giusto per citare in ballo un esempio recente, più o meno all’inizio dell’anno è stato attestato per lo spettacolare GTA V un traguardo di tutto rispetto, superando la bellezza di 140 milioni di copie vendute in totale, su tutte le piattaforme per cui è disponibile. Si tratta di un numero mostruoso.

Passare interamente al digitale alleggerirebbe presumibilmente l’impatto ambientale, ma si tratterebbe di un qualcosa che dovrebbe andare di pari passo con un miglioramento non solo delle infrastrutture, ma anche delle macchine, siano esse console o PC, visto che esse implicano comunque un dispendio energetico che, per altro, viene di molto aumentato dalle varie infrastrutture online.

Fonte: www.tomshw.it


Attività Internet

Un messaggio whatsapp
Un messaggio whatsapp
Una ricerca sul web
Una ricerca sul web
Inviare un tweet
Inviare un tweet
Spedire un vocale di 1 minuto
Spedire un vocale di 1 minuto

Nonostante i tanti gigabyte offerti dagli operatori di telefonia, alcuni utenti si accorgono a fine mese di aver consumato parecchi dati di connessione senza aver utilizzato delle app di streaming video. Allora, quale applicazione consuma così tanti dati da portare il contatore a calare in maniera così drastica e repentina? Tieniti forte, perché probabilmente non crederai a quello che ti sto dicendo: una delle app che consuma di più dal punto di vista del traffico dati, è WhatsApp. Considera che la sua sola apertura genera del traffico Internet continuo verso il server di WhatsApp, che registrerà la tua presenza online.

Fonte: www.wordsmart.it


Produrre un device

Produrre uno smartphone
Produrre uno smartphone
Produrre un portatile
Produrre un portatile
Produrre desktop
Produrre desktop

Produrre, usare e smaltire gli smartphone ha un costo che si paga anche in termini di inquinamento ambientale. A fare luce sul fenomeno è il report di Deloitte (dati agosto 2021, con analisi specifica del mercato italiano) che tra i vari elementi riporta la stima sulla quantità di CO2 prodotta a livello mondiale entro il 2022. Secondo la società di analisi, entro l'anno la base installata di smartphone toccherà quota 4,5 miliardi, una mole di dispositivi che produrrà circa 146 milioni di tonnellate di CO2 - o CO2e, emissioni equivalenti.

La maggior parte delle emissioni riconducibili agli smartphone (l'83% per l'esattezza) si verifica durante le fasi iniziali del loro ciclo di vita: dall'estrazione delle materie prime necessarie alla produzione, senza trascurare il trasporto.

Fonte: www.hdblog.it

Anche la produzione di computer ovviamente crea inquinamento. La produzione di computer richiede una grande quantità di combustibili fossili e prodotti chimici. Nonostante il fatto che i computer continuino a diminuire di dimensioni, durante la produzione i computer richiedono ancora un peso 10 volte maggiore di sostanze chimiche e inquinanti. L'inquinamento creato dalla produzione di computer è dannoso per la salute di coloro che vivono in prossimità di impianti di produzione che espellono nell'aria sostanze chimiche nocive e inquinanti.

Al momento della pubblicazione, circa 1,3 miliardi di persone in tutto il mondo possiedono personal computer. Negli Stati Uniti, circa 164 milioni di persone possiedono computer.

Fonte: it.scienceaq.com


ICT

5 ore navigazione web smartphone
5 ore navigazione web smartphone
5 ore YouTube
5 ore YouTube
5 ore film in streaming
5 ore film in streaming
5 ore tv
5 ore tv
5 ore videogiochi
5 ore videogiochi
5 ore videogiochi online
5 ore videogiochi online
5 ore navigazione da portatile
5 ore navigazione da portatile

Ad oggi il settore ICT (Information and Communication Technology) è responsabile del 3,7% delle emissioni totali di gas climalteranti4, assimilabile a quello del traffico aereo, ed è sempre in aumento, tanto che nel 2040 potrebbe arrivare al 14%. A questo si può aggiungere il fatto che metà dei dati salvati nei database sono pressoché inutili e la maggior parte delle mail in arrivo sono spam o rimaste a stagnare nei server da molto tempo e non serve più conservarle.

Quindi è importante avere la consapevolezza dell’impatto che possono avere i dispositivi che compriamo e che troppo spesso accumuliamo e gettiamo ancora funzionanti. È anche fondamentale che questa consapevolezza sia fatta propria da chi li produce.

Fonte: fridaysforfutureitalia.it